CONSEGNATI I PREMI NOBEL PER LA FISICA DEL CLIMA
UN GIAPPONESE, UN TEDESCO E UN ITALIANO: CHI SONO I PREMI NOBEL PER LA FISICA DEL CLIMA
Ci sono un giapponese, un tedesco e un italiano… non è una barzelletta!
Giorgio Parisi, Syukuro Manabe e Klaus Hasselmann sono i tre scienziati che hanno ricevuto il premio Nobel per la fisica. Con il loro studio sulla “modellizzazione del clima terrestre, e per aver quantificato e predetto in maniera attendibile il riscaldamento globale”, hanno dato fondamento alla validità delle politiche ecosostenibili fornendo dati scientifici per impostare un’agenda mirata. Syukuro Manabe, climatologo e meteorologo, già negli anni 60’, con lo studio di modelli fisici del clima terrestre e l’esplorazione dell’interazione tra il bilancio delle radiazioni e il trasporto verticale delle masse d’aria, era riuscito a porre le basi per lo sviluppo degli attuali modelli climatici, dimostrando come l’aumento dei livelli di anidride carbonica nell’atmosfera porti ad un aumento delle temperature sulla superficie terrestre. Klaus Hasselmann, oceanografo e modellatore del clima, ha messo a punto un modello che stabilisce una relazione tra tempo e clima, certificando l’affidabilità dei modelli climatici. Ha cercato e trovato le evidenze dell’impatto di fattori umani e naturali sulle variazioni climatiche, ad esempio le emissioni umane di anidride carbonica. Lo studio si basa su modelli metereologici e sullo studio del clima con l’intento di osservarne il comportamento e valutare come le attività dell’uomo impattino sul riscaldamento globale. Le due ricerche si sostengono a vicenda: Manabe ha dimostrato che le emissioni di CO2 causano il riscaldamento globale, Hasselmann ha reso evidente che sta succedendo davvero.
LA FISICA PER L’AMBIENTE
Due grandi menti a servizio di una causa tanto importante, hanno fornito un supporto scientifico (anche per i miscredenti e negazionisti) di un’entità e chiarezza completamente nuove. Elaborare politiche sul clima è mille volte più difficile che fare previsioni sul clima. Le politiche devono includere non solo l’ambiente, ma anche l’energia, l’agricoltura, l’acqua e molti altri fattori . Quando questi sostanziali problemi si intrecciano tra di loro, potete ben capire come sia difficile trovare una soluzione.
“Sono necessarie urgenti misure contro il cambiamento climatico. Ci sono molte cose che possiamo fare per prevenirlo, si tratta di capire se le persone realizzeranno che quello che succederà in 20/30 anni è qualcosa di cui dobbiamo preoccuparci ora.”
Ora l’urgenza di attuare un cambiamento radicale nelle nostre abitudini, già chiesto dai giovani, è stata confermata anche dal premio Nobel. Trovandoci alle porte della 26esima conferenza della Nazioni Unite sul cambiamento climatico, non ci sono proprio più scuse: bisogna agire! BEAWaRe sostiene le iniziative nel segno della sostenibilità e seguirà gli eventi in questo mese ricco di speranze per il pianeta sino al COP26 di Glasgow.
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07/10/2021