RECUPERO DEI FARMACI VALIDI: LE DONAZIONI DELLE AZIENDE
La povertà sanitaria in Italia: il rapporto del Banco Farmaceutico
5 milioni e 571 mila.
È il numero di persone che nel 2022 hanno vissuto in povertà assoluta. Di queste, circa 400 mila persone si sono trovate nella condizione di povertà sanitaria e si sono rivolte ad una delle oltre 1.800 realtà assistenziali convenzionate con il Banco Farmaceutico.
È quanto è emerso dal Decimo rapporto sulla povertà sanitaria “Donare per curare – Povertà sanitaria e donazione farmaci” a cura dell’OPS, Osservatorio sulla Povertà Sanitaria, organo di ricerca di Banco Farmaceutico, con il contributo di IBSA Farmaceutici e ABOCA.
Nel 2022 l’onlus ha aiutato gli indigenti in ambito sanitario raccogliendo più di 5 milioni di farmaci, destinati a quanti hanno un reddito inadeguato a soddisfare il fabbisogno minimo dei medicinali e a quanti hanno dovuto rinunciare o rinviare le proprie cure a causa dell’impossibilità di sostenerne le spese. I dati ci danno la percezione di quanto sia grave quest’emergenza: per le persone che vivono sotto la soglia di povertà le spese sanitarie ammontano a circa un terzo dei consumi totali (circa il 15% per i non abbienti del Centro-Nord e circa il 20% per quelli del Sud) e il 43% della spesa sanitaria riguarda i medicinali da banco, proprio quelli esclusi dal SSN.
Gli interventi normativi e le condizioni delle donazioni
La L. 166/2016 detta anche “Anti-Sprechi” e il successivo DM Salute del 2018 nascono con l’obiettivo di limitare gli sprechi, favorendo la cessione e quindi la redistribuzione gratuita di beni - alimenti o farmaci - e delle eccedenze (nelle fasi di produzione, trasformazione, distribuzione e somministrazione). In ottemperanza a tali interventi normativi non è possibile donare:
- medicinali da conservare in frigorifero a temperature controllate;
- medicinali contenenti sostanze stupefacenti o psicotrope;
- medicinali dispensabili solo in strutture ospedaliere o in strutture a esse assimilabili;
- farmaci oggetto di provvedimenti restrittivi emanati dall’Agenzia Italiana del Farmaco a tutela della salute pubblica per i quali sia disposta la distruzione.
Ma è possibile donare:
- i medicinali dotati di Autorizzazione all’Immissione in Commercio (A.I.C.), compresi quelli di importazione parallela (A.I.P.), in confezionamento primario e secondario integro, mai utilizzati, in corso di validità, correttamente conservati secondo le indicazioni del produttore. Rientrano in questa categoria i medicinali soggetti a prescrizione, i medicinali senza obbligo di prescrizione, i medicinali da banco e i relativi campioni gratuiti;
- i farmaci che non sono commercializzati per imperfezioni, alterazioni, danni o vizi, tali in ogni caso da non compromettere l’idoneità all’utilizzo; deve in ogni caso esserne garantita la qualità, tracciabilità, sicurezza ed efficacia;
- i medicinali per i quali non è stata autorizzata l’immissione in commercio in Italia, importati nel rispetto dei principi stabiliti dal Decreto del Ministro della Sanità dell’11 febbraio 1997.
Gli unici soggetti che possono ricevere donazioni sono quelli del terzo settore, mentre i soggetti donatari possono essere le farmacie, i grossisti, le parafarmacie, le imprese titolari di A.I.C., i loro rappresentanti locali, i loro concessionari per la vendita e i loro distributori.
Gli enti del III settore coinvolti
Esistono varie iniziative finalizzate al recupero dei medicinali. La più importante è sicuramente quella del “Recupero dei Farmaci Validi”, progetto avviato nel 2013: all’interno delle 450 farmacie aderenti, distribuite in 10 regioni italiane, i privati cittadini possono donare medicinali che non usano più, a patto che abbiano almeno 8 mesi di validità e confezionati correttamente (confezione primaria e secondaria originale ed integra). Sono esclusi i suddetti medicinali, già vietati dal DM.
Onlus come la Caritas, la Croce Rossa e la Comunità di Sant’Egidio propongono delle proprie iniziative con scopi meramente assistenziali.
Le donazioni delle aziende: motivazioni e benefici
Nell’ultimo triennio le donazioni da parte delle aziende farmaceutiche sono notevolmente aumentate, arrivando a circa 3 milioni e 90 mila confezioni (tra farmaci, integratori e presidi medici) per un valore di oltre 25 milioni di euro. Tra le motivazioni che spingono le aziende di settore a contribuire alle donazioni di medicinali spicca sicuramente l’azzeramento dei costi di smaltimento, poiché essi vengono reimmessi nell’economia circolare, e il principio etico, poiché le donazioni contribuiscono a contrastare la crescente povertà sanitaria; non è trascurabile la motivazione ecologica, poiché le donazioni contribuiscono al raggiungimento di ESG di sostenibilità e all’abbattimento delle emissioni di CO2. Tra i benefici c’è sicuramente la crescita della brand awareness.
Perché tracciare digitalmente le donazioni
I soggetti autorizzati a ricevere le donazioni devono disporre di procedure atte a garantire la tracciabilità dei prodotti ricevuti e distribuiti. L’obiettivo è ridurre le frodi e i traffici e assicurarsi che arrivino agli enti assistenziali e alle onlus, gli unici possibili beneficiari delle donazioni, e che esse si svolgano sempre in conformità con le disposizioni vigenti.
Cosa fa BEAWaRe per contribuire alla lotta allo spreco di medicinali?
Visita il sito beawarecircular.eu e scopri come sosteniamo le aziende ad abbracciare l’economia circolare attraverso la gestione delle donazioni.
24/05/2023