WORLD CLEANUP DAY: DAI UNA MANO ALL'AMBIENTE!
Sabato 16 settembre avrà luogo il World Cleanup Day, il più grande evento mondiale di pulizia dell'anno. Oggi vi aderiscono volontari di tutto il mondo, uniti da un obiettivo comune: ripulire insieme e riqualificare zone pubbliche invase dai rifiuti. È necessaria la cooperazione di tutti per invertire la rotta di questa emergenza divenuta ormai insostenibile.
Scopriamo insieme di cosa si tratta e dove e quando puoi unirti a noi per questa importante iniziativa!
Cos’è il World Cleanup Day?
Il World Cleanup Day è un’iniziativa internazionale istituita nel 2018 dal movimento estone Let’s Do It! World, che dal 2008 è impegnato a organizzare azioni di pulizia e mappatura di zone invase da rifiuti, riunendo gruppi, individui, organizzazioni e associazioni di tutto il mondo. Il movimento nasce grazie a Rainer Nõlvak, imprenditore estone e presidente dell’Estonian Nature Fund, che nel 2008, per sensibilizzare l’opinione pubblica circa l’abbandono dei rifiuti in luoghi pubblici, organizzò un’iniziativa a livello nazionale e, in sole 5 ore, 50.000 persone si riunirono per ripulire l’intero paese, con risultati davvero sorprendenti: furono raccolte circa 10.000 tonnellate di rifiuti in un solo giorno, gran parte dei quali rischiavano di contaminare gravemente il territorio del paese, per metà coperto da foreste, boschi e aree naturali.
Da allora, quest’idea si è diffusa in tutto il mondo, portando all’organizzazione di eventi simili in altri Paesi del Mondo, ad esempio in Francia, Lettonia, Lituania, Portogallo, Romania e India. Ma bisognerà attendere il 2018 per vedere organizzata la prima giornata mondiale di pulizia, con la prima edizione del World Cleanup Day, che riuscì a riunire quasi 18 milioni di volontari in tutto il mondo, oggi giunto alla sua sesta edizione.
Il movimento in Italia e la mobilitazione giovanile
In Italia l’associazione Let’s Do It! Italy opera per coordinare e sostenere tutte le varie azioni di cleanup. “Non lasciare che resti così” è lo slogan di questa edizione, che mira a sensibilizzare i cittadini sull’emergenza dei rifiuti e promuovere comportamenti più responsabili per arginare l’inquinamento. Il cambiamento dipende anche dalle nostre piccole azioni quotidiane: fare con più attenzione la raccolta differenziata, poiché riciclando e riutilizzando alcuni tipi di materiali essi possano trasformarsi in una nuova risorsa e contribuire alla riduzione dello spreco alimentare, adottando un consumo più responsabile.
“Insieme, possiamo preservare la bellezza del nostro pianeta e garantire un futuro più pulito e sostenibile per le generazioni future”
ha dichiarato Vincenzo Capasso, presidente dell’associazione, sottolineando la forte partecipazione dei più giovani al dibattito ambientale e alle azioni di raccolta.
Negli ultimi anni, infatti, la mobilitazione giovanile si è molto intensificata, grazie ad una maggiore attenzione all’ambiente e ai cambiamenti climatici, chiedendo a gran voce ai governi delle azioni concrete e immediate per arginare un’emergenza ormai drammatica. Progetti come Youth4Planet di Legambiente e Il Pianeta che ami. Giovani in azione per l’ambiente di Ambiente Mare Italia, mirano a coinvolgere i giovani e educare gli studenti alla cultura del rispetto dell’ambiente che ci circonda,
“affinché le generazioni future possano avviare quel cambiamento culturale indispensabile per invertire la rotta e migliorare la qualità ambientale e culturale dei nostri territori”
ha dichiarato il presidente di Ambiente Mare Italia Alessandro Botti, sostenendo l’importanza ormai imprescindibile delle attività di educazione, informazione e formazione, nonché collaborazione con gli stessi istituti scolastici, per comunicare ai più giovani il valore dell’impegno civile nei confronti dell’ambiente.
Quali sono i tipi di rifiuti più abbandonati per la strada?
Che tipo di rifiuti possiamo incontrare nelle nostre città, al mare e nei parchi, nei parcheggi?
La plastica è in assoluto il materiale più usato, e quindi anche uno dei più facili da trovare abbandonato per la strada: ogni anno vengono prodotte più di 400 milioni di tonnellate di plastica, ma meno del 10% viene riciclato. Secondo il report “Beach Litter 2023” di Legambiente, ogni 100 metri di spiaggia si trova una media di 961 rifiuti, di cui il 72,5% sono composti da plastica, soprattutto uso e getta.
Vuoi saperne di più? Leggi i nostri ⇒ 10 Consigli per ridurre il consumo di plastica
Secondo l’UNEP (United Nations Environment Programme) i mozziconi di sigaretta rappresentano il 40% dei rifiuti presenti nel Mediterraneo e secondo un recente studio dell’Universidade Federal do Rio Grande do Norte in Brasile, ogni anno ne vengono abbandonati circa 4,5 trilioni in tutto il mondo. Composti principalmente di plastica, si decompongono completamente dopo molti anni, ma nel frattempo hanno rilasciato nell’ambiente tutti i materiali tossici di cui sono composti.
Nel 2019 circa 931 milioni di tonnellate di cibo sono finite nella spazzatura e sprecate: una quantità impressionante e un dato che ci deve far riflettere circa il problema dello spreco alimentare. Ognuno di noi è chiamato a prestare più attenzione all’acquisto e ad un consumo responsabile del cibo: occorrerebbe comprare solo rispetto al reale fabbisogno familiare, osservare la corretta conservazione degli alimenti e magari provare a fare un uso intelligente degli avanzi, avendo cura di controllare le date di scadenza.
Anche la carta è sicuramente molto presente abbandonata negli spazi pubblici più vari, nonostante nel 2022 si stima si siano raccolte circa 3,6 milioni di tonnellate di carta con un tasso di riciclo dell’81% guadagnando terreno rispetto ai target fissati per gli obiettivi UE del 2030.
Nel 2021 i RAEE, i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche abbandonate sono state circa 800.000 tonnellate: avrebbero potuto essere recuperate e trattate, ricavandone materiale ancora valido. Secondo gli esperti quasi la metà finisce in giri d’affari criminali che valgono circa cento milioni di euro: un danno incalcolabile sia dal punto di vista economico, ma anche ambientale poiché questo tipo di rifiuti contengono sostanze tossiche dannose sia per la salute dell’uomo che per l’ambiente e tutti gli ecosistemi.
Un’ attenta raccolta differenziata non contribuisce soltanto a ridurre la produzione dei rifiuti e quelli destinati alle discariche, ma anche a potenziare le 3R della sostenibilità: Riduci, Riusa e Ricicla.
L’impegno dell’Europa e delle aziende
All’interno dell’UE ogni anno vengono prodotte 2,2 miliardi di tonnellate di rifiuti, di cui almeno il 27% è composto da rifiuti urbani. Secondo una statistica Eurostat, nel 2020 sono stati riciclati 44 milioni di immondizia in più, quasi 97 kg in più pro capite, rispetto al 1995. L’Europa si sta già muovendo per arginare i cambiamenti climatici e l’inquinamento dei rifiuti, sostenendo misure più decise per rendere i prodotti più sostenibili e diminuire il conferimento nelle discariche, attraverso l’adozione di un tipo di economia circolare a zero emissioni di carbonio.
Ma perché tutto questo?
Ormai è una certezza: il modello economico che abbiamo utilizzato finora non è più sostenibile, poiché prevede un massiccio utilizzo di materie prime ed un’ingente mole di energia necessaria per la produzione di materiali e oggetti quotidiani destinati poi ad essere buttati. Il mondo deve assumere una nuova drammatica consapevolezza, quella della scarsità di queste materie prime, ma anche del cibo e dell’acqua, e quindi occorre non solo avere più oculatezza nel consumo, ma, laddove si possa, fare il possibile per estendere la vita dei rifiuti e tagliare le emissioni attraverso modelli economici sostenibili e azioni responsabili. All’interno del Green Deal europeo, un insieme di iniziative strategiche che condurranno alla neutralità climatica in Europa fissata per il 2050, nel 2021 il Parlamento europeo ha approvato la legge europea del clima, con lo scopo di ridurre le emissioni del 55% entro il 2030 e la produzione di imballaggi del 5%, altra grande casistica di rifiuti fortemente impattanti sull’ambiente.
Ma come guidare i governi verso uno sviluppo sostenibile?
I 17 SDGs (Sustainable Development Goals) sono il cuore pulsante dell’Agenda 2030 e tutti i Paesi membri dell’ONU sono chiamati a fornire il proprio contributo affinché gli obiettivi in essi contenuti possano diventare una conquista concreta di tutto il mondo. L’impegno, però, non è soltanto dei governi ma anche delle aziende: adottando strategie improntate ai criteri ESG, possono orientare la propria crescita perseguendo un modello sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale ed economico e contribuire così allo sviluppo di una società low carbon, circolare e zero waste.
Ti ricordi? Ne abbiamo parlato anche qui ⇒ Criteri ESG e indicatori di performance per la sostenibilità aziendale
Ma torniamo a parlare di questa importante iniziativa: il World Cleanup Day!
Come riportato dallo stesso Capasso sul sito Let’s Do It! Italy, tra le grandi aziende che aderiscono al World Cleanup Day quest’anno figurano Decathlon, Leroy Merlin, Spontex, Poste Italiane, AWorld. L’appuntamento è sostenuto anche da partner internazionali quali UN-Habitat, Earth Day, Act4DSGs. Questa edizione collabora con la campagna #EUBeachCleanup e la startup Vaia pianterà degli alberi a passo Coe, a Folgaria, sulle Dolomiti.
Be Clean con BEAWaRe!
In qualità di Società Benefit, unendo etica e innovazione, anche noi di BEAWaRe contribuiamo agli SDGs dell’ONU. Infatti, lavoriamo per rendere la raccolta dei rifiuti ancora più smart e sostenibile: riduciamo la produzione dei rifiuti e tagliamo le emissioni attraverso pratiche di sostenibilità e una pianificazione dei ritiri dei rifiuti, oltre ad avere un impatto sulla riduzione della povertà incentivando e agevolando le donazioni di prodotti e invenduto, ad esempio di medicine.
BEAWaRe sostiene il World Cleanup Day!
Unisciti a noi ⇒ Mappa delle azioni di Cleanup
Ci troverai sabato 16 settembre alle 10 alla pista ciclabile “Regina Ciclarum”, altezza Ponte della Magliana.
Abbiamo bisogno anche del tuo contributo per ripulire la nostra splendida città!
Non mancare!
BEAWaRe supporta le aziende nella tracciabilità digitale dei rifiuti e per la loro re-immissione nel mercato dell’economia circolare. Scopri come e continua a seguirci su beawarecircular.eu
13/09/2023